Un nuovo capitolo di partecipazione e protagonismo civico si apre a Reggio Emilia! Il Comune ha stretto un accordo con i gestori di 23 Centri Sociali, aprendo le porte a una fase di collaborazione attiva nella nostra comunità. La firma, alla presenza dell’assessore alla partecipazione Lanfranco de Franco, rappresenta un importante passo avanti nel cammino di rafforzamento dell’identità dei nostri centri sociali, dando vita a nuovi progetti, cofinanziati dal Comune con un contributo di 80mila euro. L’obiettivo? Aumentare le opportunità, offrire servizi e attività che rispondano ai bisogni delle diverse comunità, contribuendo così al benessere e allo sviluppo dei quartieri di Reggio Emilia.
Da centro sociale a casa di quartiere: un percorso verso la sostenibilità e la valorizzazione del territorio
Questa è una tappa del percorso di trasformazione dei centri sociali in ‘case di quartiere’ intrapreso dall’Amministrazione comunale dal 2019, grazie all’attività del Servizio Partecipazione del Comune di Reggio Emilia, che ha coinvolto fin dall’inizio gli attori del Terzo Settore interessati. Si è trattato di ridefinire l’identità dei centri sociali insieme alla comunità, promuovendo la sostenibilità di questi luoghi e valorizzandoli in termini di prossimità: non solo spazi – fondamentali – di socialità ma luoghi capaci di aprirsi al dialogo ed erogare una vasta gamma di servizi in stretta connessione con il territorio e in risposta ai bisogni dei cittadini.
La co-programmazione e la co-progettazione come strumenti di trasformazione
Il percorso di trasformazione dei centri sociali in case di quartiere si è suddiviso in due fasi principali: la co-programmazione, avviata nel 2019 e conclusa nel 2020, e la co-progettazione, realizzata tra il 2021 e il 2022. Queste fasi hanno permesso di condividere gli obiettivi e gli strumenti teorici e pratici necessari per allinearsi alla visione per poi disegnare i propri progetti di trasformazione attraverso percorsi collaborativi.
Il Laboratorio dei Centri Sociali: uno spazio di supporto e sviluppo
Al fine di sostenere i progetti dei centri sociali e favorire la creazione di una rete di case di quartiere vivaci, inclusive e al servizio della comunità, il Comune di Reggio Emilia ha deciso di avviare un Laboratorio, previsto dal regolamento comunale della partecipazione, dedicato agli enti del Terzo Settore che gestiscono i centri sociali, di modo che, attraverso il finanziamento comunale, i centri sociali potessero avviare uno o più progetti tra quelli che hanno immaginato per trasformarsi in case di quartiere.
I progetti finanziati: un’impronta di servizio e partecipazione
I centri sociali partecipanti al Laboratorio hanno presentato un totale di 23 progetti, ognuno con un proprio obiettivo e impatto sul territorio: coerente con i bisogni delle comunità di riferimento, capace di attivare sinergie e collaborazioni con diverse realtà del territorio, innovativo e sostenibile nel tempo.
Ci sono i servizi di prossimità, che integrano quelle già presenti sul territorio, ricorrente riguarda le attività di socializzazione e animazione, con proposte rivolte alle comunità straniere o mirate ai giovani. Infine, sono state presentate attività legate alla sostenibilità, come pratiche di coltivazione negli orti e attività all’aperto nei parchi e nelle aree verdi.
Quindi, per esempio, non solo doposcuola e spazi gioco per bambine e famiglie, ma anche nuovi spazi per lo studio e il coworking (al Centro sociale Quaresimo e allo Stranieri) o spazi dedicati all’allattamento e alla cura dei neonati (La Mirandola). Arte e cucina sono al centro di progetti di integrazione tra culture e tra generazioni (Foscato e Catomes tot) e non mancano i progetti che creano comunità attraverso la condivisione intergenerazionale di saperi: corsi di bocce e scuola di biliardo per bambini e ragazzi all’Orologio e supporto digitale per gli over 60 a cura di giovani formatori volontari al La Fontana.
E ancora, la scoperta della storia del territorio, con i progetti di documentazione dedicati ai ragazzi (Gattaglio) o l’organizzazione della storica Fiera dell’agricoltura (La Capannina Paradisa). E l’attenzione all’ambiente, con i progetti di rigenerazione del parco del Centro sociale Orti Montenero, delle attività di educazione ambientale e benessere nel parco del Carrozzone e della rivitalizzazione del parco giochi del Centro sociale Tricolore. Un nuovo presidio infermieristico di quartiere sarà invece realizzato dal Buco Magico, mentre al Venezia sarà potenziato il progetto a supporto delle famiglie con casi di ritiro sociale (Hikikomori). Infine, i 50 anni di attività del Catomes tot saranno l’occasione per ospitare una festa inaugurale del nuovo punto bar e ristorante oltre ad una mostra sulla storia del Centro e al lancio di attività per bambini e ragazzi dedicate all’apprendimento attraverso modalità ludiche e innovative.
Ecco i centri sociali che hanno sottoscritto l’Accordo e i progetto che si sono impegnati a portare avanti e cofinanziare:
Biasola – Un centro sociale e il suo territorio
Buco Magico – Organizzazione di un presidio infermieristico
Carrozzone – A tu per tu con la natura
Catòmes tot – I 50 anni del catomes tot
Fogliano – Progetto ludoteca
Foscato – Arte, musica e cucina
Gattaglio – Tappeto volante
Circolo ARCI La Fontana – Anziani indipendenti
Circolo ARCI La Fornace – Un centro sociale e il suo territorio
La Mirandola – Spazi di incontro
La Capannina Paradisa – Tradizionale fiera di massenzatico
Orti Montenero – Un nuovo parco per il quartiere
Orologio – Laboratorio della casa di quartiere orologio
Circolo ARCI Primavera – Cinema e dintorni
Quaresimo – Sala studio e spazio coworking
Rosta Nuova – Rosta casa di quartiere
Circolo ARCI Villaggio Stranieri – Il villaggio che si muove
Tasselli – Laboratori creativi per bambini e bambine
Tricolore – Parco tricolore
Venezia – Polo multimediale e servizi di welfare nella casa di quartiere
Nuovo Gramsci La Casetta – Il mondo al campo di marte
Bismantova Catellani – Insieme nel quartiere
Lazzaro Spallanzani – Serate agli orti
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