Pranzare insieme, costruire comunità: il Fenulli e la sua Cucina Popolare

Tra nuove e vecchie iniziative nel quartiere, che includono il laboratorio di pittura presso il centro pomeridiano Passaparola, un mercatino del vestiario a prezzo simbolico, e il suo celebre gnocco fritto, il Circolo Arci Fenulli ha inaugurato la Cucina Popolare, insieme con i volontari di Auser. La cucina è aperta per il pranzo nei giorni feriali, dalle 12 alle 14,30, offrendo a tutti la possibilità di condividere un pasto al costo di 5 € a persona, comprensivo di un primo piatto abbondante e acqua. Il servizio punta a coinvolgere pensionati, lavoratori della zona e ragazzi il cui genitori sono occupati. Un’iniziativa di convivialità che sa coniugare gusto e solidarietà, come ci racconta Mauro Vicini.

Dalla generosità al progetto: la nascita di Cucina Popolare

Era nata un po’ così… Vanna e Mauro Vicini, con Arcangelo Maroni, del comitato di gestione del circolo Arci Fenulli avevano iniziato ad invitare ogni tanto gli anziani soli del quartiere a pranzare insieme al circolo. Poi è diventato un appuntamento fisso, due volte a settimana, in collaborazione con il Polo sociale del Comune e una rete di associazioni. Grazie al coordinamento e al sostegno di QUA-Quartiere Bene Comune, si è potuto costruire un progetto di mensa di quartiere e, dal 15 gennaio, un vero e proprio servizio di cucina, operativo tutti i giorni, a prezzi popolari.

Mauro, ci racconti come è nata l’idea di Cucina Popolare? 

“Nell’ambito del tavolo degli anziani del Polo sociale del Comune, si discuteva da tempo su come organizzare un’iniziativa per gli anziani residenti. Visto che noi non siamo educatori, ma siamo ristoratori, abbiamo pensato di offrire un pranzo e abbiamo fatto un ragionamento anche sulla sostenibilità economica. Dopo aver lavorato all’inaugurazione di viale Umberto, abbiamo utilizzato una parte degli utili per offrire il pranzo agli anziani gratuitamente. Visto che di lunedì e venerdì facevamo il servizio mensa per il Coress, abbiamo avuto l’idea di una mensa di quartiere e abbiamo presentato il progetto nell’ambito del Laboratorio di cittadinanza, ottenendo il supporto di QUA-Quartiere Bene Comune.

È tutta una questione di collaborazione e sostenibilità

Nel progetto QUA-Quartiere Bene Comune abbiamo ottenuto supporto e investito nella cucina, con ristrutturazioni e nuove attrezzature, anche grazie al contributo della Cir. La cucina ha permesso di attivare diverse attività gastronomiche e di sostenere il Circolo. Grazie al volontariato, siamo diventati autonomi nella produzione del gnocco, aumentando il margine di guadagno. L’Accordo di cittadinanza ci ha permesso di collaborare con Auser per implementare il progetto di Cucina Popolare”.

Cosa rende unica la filosofia di Cucina Popolare del Fenulli e come si differenzia da altre iniziative simili?

“La filosofia di Cucina Popolare del Fenulli si distingue per il suo approccio politico-sociale preciso, condiviso con Auser, che la differenzia da altre iniziative, come ad esempio le Cucine Popolari di Bologna, focalizzate su una mensa per le persone bisognose. Al Fenulli, il pranzo è concepito come uno spazio aperto per gli anziani desiderosi di mangiare in compagnia, lavoratori che consumano fuori casa, giovani studenti che altrimenti preparerebbero il pranzo da soli. Il target a pagamento a prezzo popolare, riflette l’intenzione di rendere accessibile il servizio a un pubblico diversificato.

In aggiunta, la filosofia del Fenulli si traduce concretamente in un impegno sociale attraverso due modalità di intervento per coloro che non possono permettersi il pranzo. Per alcuni, si prevede uno scambio di cibo con tempo di lavoro, mentre per coloro in condizione di indigenza individuati dai servizi sociali, l’opzione di ricevere il pasto gratis è resa possibile. La modalità di pagamento o fruizione è pensata in modo non discriminante, utilizzando, ad esempio, coupon, per evitare di mettere in evidenza la differenza tra chi può e chi non può pagare. Questo approccio distintivo contraddistingue la Cucina Popolare del Fenulli da una tradizionale mensa per persone svantaggiate. In linea con questa filosofia, l’acquisizione delle materie prime avviene attraverso canali ordinari, evitando di attingere dai circuiti solidali”.

Quante persone pensate di ospitare e come organizzate il servizio?

“Pensiamo a una media di 10-15 persone al giorno con punte di 25-30 persone, che possono essere gestite con almeno tre volontari. Abbiamo puntato a ricercare volontari per mansioni specifiche. A novembre abbiamo insieme con Auser organizzato un corso di formazione per 15 operatori alimentari. è stata un’attenzione che punta a qualificare la nostra attività gastronomica, sapendo anche che quando sei in cucina se c’è un gruppo affiatato, tutti fanno tante cose e si aiutano!”.

Come avviene la gestione congiunta del servizio tra il Circolo e Auser?

“C’è una gestione in estrema trasparenza e con la massima collaborazione tra i volontari.  Abbiamo anche sperimentato una massima compatibilità tra i due gruppi di volontari, non solo in sala, ma anche in cucina durante la preparazione: insieme abbiamo preparato le tagliatelle!

Noi abbiamo circa un centinaio di iscritti, non siamo un grande circolo, tra questi un quarto circa sono attivi come volontari, il lavoro nostro è teso a metterci in rete, perché questo ci consente di sostenere i nostri progetti e le nostre idee”.

Oltre alla cucina, quali sono le attività in corso e i progetti futuri del Circolo Arci Fenulli?

“Attualmente ospitiamo il doposcuola dell’associazione Passaparola che accoglie bambini di scuola elementare, italiani e stranieri. C’è il laboratorio di pittura per ragazzi il sabato pomeriggio e il mercatino di abiti usati a prezzi calmierati la domenica. Ci prepariamo per il programma del 2024, con un focus sulle relazioni tra bambini e ragazzi di diverse provenienze e culture. Da una parte lavoriamo con i bambini per costruire un dialogo e una coesistenza pacifica e spontanea, naturale. Dall’altra ci stiamo concentrando sul supporto a ragazzi che sono diventati gregari di baby gang dopo la pandemia. Cerchiamo di essere punto di riferimento per i quindicenni, offrire risposte o piccoli servizi. Faremo anche un questionario dedicato a loro per sapere i loro desideri. 

Non ci tiriamo indietro, vogliamo svolgere la funzione sociale necessaria per affrontare queste sfide”.

Un invito a condividere l’esperienza della Cucina Popolare del Fenulli!

In conclusione, la Cucina Popolare del Fenulli non è solo un luogo dove si condivide il piacere di un pasto, ma anche uno spazio dove si nutre lo spirito della comunità. Con un approccio inclusivo e solidale, il Circolo Fenulli e Auser si impegnano a offrire non solo pasti a prezzi popolari, ma anche un ambiente accogliente per anziani, lavoratori e giovani studenti. La filosofia unica del Fenulli si riflette nell’apertura a tutti, senza discriminazioni, e nell’impegno sociale con scambi di cibo per tempo di lavoro e pasti gratuiti per coloro che attraversano situazioni difficili.

Per chi desidera assaporare questa esperienza di convivialità, l’invito a pranzo è esteso a tutti! È gradita la prenotazione telefonica per garantire un’accoglienza calorosa e un servizio ottimale.

Foto di Federico Contini per Quaderno-Comune di Reggio Emilia

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