Piccoli e grandi uniti per il territorio

Il parco come laboratorio di redazione e aula didattica all'aperto


Dall’Accordo di Cittadinanza di Regina Pacis, Bell’Albero – Premuda, Orologio, Roncina sono nati numerosi progetti, uno dei quali dedicato alla nascita e allo sviluppo di assi strategici all’interno del parco del Gelso che coinvolge “grandi e piccoli” nel cooperare sinergicamente per un obiettivo comune: il Parco come laboratorio di relazioni e aula didattica all’aperto.

Si tratta di  un’azione di valorizzazione del parco del Gelso, che rappresenta un luogo di socialità molto importante per il quartiere che ha coinvolto diverse scuole  -la scuola primaria Dante Alighieri, la scuola dell’infanzia Iqbal Masih e il nido d’infanzia L. Belelli – con lo scopo di migliorare la grande area verde contaminandola con la cultura educativa reggiana in modo da ripensarlo come spazio a misura di tutti.

Il lavoro si è concentrato sullo sviluppo di aspetti didattico-educativi al fine di far diventare il Parco del Gelso un’estensione fisica degli spazi delle scuole: una piazza che permette la fruizione e la riappropriazione degli spazi pubblici a vantaggio dell’infanzia.

Il progetto è stato coordinato dall’architetto di quartiere Francesco Berni con la collaborazione delle pedagogiste, le insegnanti delle scuole interessate.  L’attività è stata sviluppata anche con il contributo dell’arch. Chiara Valli che ci ha raccontato le attività svolte per lo sviluppo del progetto: “Con l’architetto di quartiere abbiamo puntato a portare il pensiero progettuale dentro la scuola ed estrapolare dai desideri dei bambini un progetto tecnico. Abbiamo quindi avviato una co-progettazione con le scuole, assegnando ad ognuna un focus. Abbiamo chiesto alla scuola Iqbal Masi di concentrarsi su un aspetto di design, la panchina, ancora in fase di progettazione. Ci piacerebbe prototipare qualche tipologia tra quelle che i bambini ci hanno proposto. Col nido Belelli la collaborazione è avvenuta tramite insegnanti e genitori. Infine, con la scuola primaria Dante Alighieri c’è stata una collaborazione diretta: con loro abbiamo affrontato due focus, ossia gli spazi di relazione all’interno del parco e il percorso scuola-parco. In tutti i casi l’obiettivo è sicuramente quello di restituire ai bambini una parte di città, affinché la sentano sicura, fruibile in autonomia, sensibilizzando anche i genitori a limitare l’uso dell’auto.”

Il progetto ha visto la collaborazione attiva dei bambini della Dante Alighieri, tanto che la Valli aggiunge:

“..I bambini riescono a fare tutto in maniera naturale. Il loro aiuto è stato molto utile, in quanto non bastava mappare il territorio per identificare tutte le criticità tecniche su cui dover intervenire (sistemare i vari degradi riscontrati sull’intera area, sostituire le attrezzature e risanare le aree sportive), come abbiamo fatto, ma avevamo bisogno che il parco rispondesse ai bisogni collettivi della comunità, e chi meglio dei bambini riesce ad immedesimarsi nell’altro, tenendo conto delle diverse tipologie di utenza (famiglie, giovani, anziani) giocando semplicemente con l’immaginazione?! E questo per un progettista è stato l’aspetto più appagante!”

L’aspetto pedagogico invece è stato curato da Pina Tedesco, insegnante a capo del progetto scolastico, che insieme ad altre docenti e all’educatrice Monica Masu di Officina educativa, ci ha raccontato quali classi hanno contribuito e come queste hanno sviluppato i focus prefissati.

“Abbiamo affrontato il progetto suddividendolo in due temi: il muoversi e il sostare all’interno del parco. Il primo è stato studiato dalla 3°A, muoversi dalla scuola al Parco lungo via Puccini; in questo percorso i bambini hanno individuato le principali problematiche ed elaborato delle grafiche esplicative. Abbiamo attuato una metodologia che si basa sulla ricerca e sull’osservazione diretta, tanto che ogni bambino ha avuto modo di cogliere, discutere e confrontarsi sulle criticità rilevate soprattutto quelle inerenti la viabilità durante gli orari di ingresso e uscita da scuola. Per sensibilizzare gli automobilisti a ridurre l’uso massiccio dell’auto e a rispettare il codice della strada, insieme all’associazione di improvvisazione teatrale Inprogramelot, abbiamo organizzato un flashmob, durante il quale i bambini hanno somministrato multe false o premi agli automobilisti.

La 3°B, invece, ha affrontato il secondo tema, occupandosi della “riprogettazione” del parco come aula. Per la nostra scuola, la finalità era quella di vivere il parco come aula didattica decentrata promuovendo percorsi che portino i bambini fuori dalle pareti delle aule scolastiche. Quest’ultimo è ancora work in progress, richiede tempi più lunghi a differenza dell’altro che si è concluso il mese scorso dopo un anno di lavoro e che ha visto la realizzazione di elaborati chiamati “orme”, posizionati in quattro punti strategici che permettono di orientare il cittadino: l’ingresso della scuola, l’incrocio con via Gianferrari, l’ingresso del nido Belelli e l’ingresso del Parco Gelso. La realizzazione dei disegni ha permesso di dare visibilità e di concretizzare le competenze, le abilità e la creatività dei bambini, riconoscendo la loro identità di cittadini e la loro legittimità ad esprimere interessi e/o bisogni.”

Questo progetto è stato ed è, per tutti gli attori coinvolti, una fonte di conoscenza, di crescita e di contaminazione all’interno di un Quartiere che gode di un arricchimento multietnico e questo aspetto ha permesso di ottimizzare la vivibilità del singolo in loco. Inoltre, l’opera ha portato alla rivalutazione delle aree frequentate e non dai medesimi cittadini, rafforzando così il loro legame con la natura.

Il parco Gelso è stato oggetto di relazione con le scuole, a cui hanno attribuito la funzione principale di “laboratorio di socialità” per alimentare il senso di cittadinanza insito nel singolo per la comunità.

Giulia Petitto Chiarello

L’iniziativa si inserisce nell’ambito dell’Accordo di Cittadinanza di Regina Pacis, Bell’Albero – Premuda, Orologio, Roncina 

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