Come far crescere il senso di comunità con un orto scolastico? La scuola dell’infanzia Elisa Lari, grazie alla collaborazione con il Comune di Reggio Emilia e alla partecipazione al bando “I quartieri ripartono”, ha dato vita a uno “school social garden“, un orto cittadino che è stato inaugurato lo scorso 2 giugno, un progetto di comunità aperto alle famiglie del quartiere e ai bambini del doposcuola.
I ragazzi della cooperativa sociale Ecosapiens sono venuti tutto l’anno per preparare lo spazio con i bambini e iniziare a seminare i vari ortaggi a seconda delle stagioni.
Abbiamo voluto dedicare questo progetto a Nino, il nostro amato giardiniere e nonno di Riccardo e Rachele, deceduto proprio un anno fa. Nino ha avuto cura per oltre un decennio del nostro verde, dimostrando costanza e dedizione dicono le insegnanti della scuola che hanno attivamente preso parte al progetto durante tutto l’anno scolastico.
Il desiderio della nostra scuola è quello di sensibilizzare i nostri bambini e le famiglie verso le esigenze dei luoghi in cui viviamo e trasmettere loro la bellezza del prendersi cura.
Attraverso la collaborazione con Fabio e Andrea, membri dell’associazione Ecosapiens, abbiamo potuto raggiungere il nostro scopo e condividere insieme a loro una bellissima esperienza. Desideriamo raccontarvela attraverso le risposte ad alcune domande che abbiamo posto a Fabio al termine dell’inaugurazione dell’orto.
Come è nata l’idea di questo progetto nella nostra scuola?
L’occasione si è presentata perché la scuola partecipa attivamente agli incontri di comunità per il rilancio e la valorizzazione della zona stazione, frequentati anche dalla cooperativa di comunità Impossibile, con la quale collabora Ecosapiens che rappresento.
Siamo partner del progetto “Stazione in movimento” capitanato dal CEIS e finanziato dal Comune di Reggio nell’ambito del bando “I quartieri ripartono”. La rete di collaborazioni è fitta e complessa … questo vuol dire fare comunità.
Perché è importante proporre questa tipologia di attività ai bambini?
I bambini hanno bisogno di fare esperienze concrete e dirette, toccare con mano, prendersi cura, imparare facendo. Soprattutto in questa epoca sempre più digitale ed in questo periodo funestato dalla pandemia, il contatto con il reale e con la natura è fondamentale.
Realizzare attività outdoor sviluppa nei bambini salute, serenità e benessere. L’apprendimento outdoor è coinvolgente ed inclusivo, concreto e multisensoriale, stimola la creatività ed asseconda la spontaneità.
Perché questo progetto si può considerare un esempio di partecipazione cittadina? Chi usufruirà dell’orto cittadino oltre la scuola Zibordi?
Partiamo dalla volontà di fare diventare il giardino della scuola Elisa Lari uno “school social garden”, un luogo protetto ma per tutti, con spazi già attrezzati ed organizzati per realizzare attività di didattica all’aperto, con un orto dove si impara a prendersi cura della natura. É fondamentale la disponibilità della scuola ad aprirsi al territorio, ma è vincente che questo venga fatto con azione voluta, pensata e progettata insieme ad altre realtà del quartiere.
L’orto è già frequentato dai bambini del doposcuola organizzato da CEIS ed abbiamo intenzione di organizzare anche incontri e corsi con la comunità
Come intendete procedere il prossimo anno per dare continuità al progetto?
Intanto è importante mantenere l’orto nel periodo estivo, che è la cosa più difficile nel parco di una scuola. Abbiamo le risorse per continuare anche all’inizio del prossimo anno scolastico, almeno finché è attivo il progetto “Stazione in movimento”. Mentre le insegnanti impareranno ad essere sempre più “ortiste” ed autonome nella gestione dell’orto, cercheremo altre risorse per finanziare la prosecuzione del progetto.
Secondo lei quali sono gli insegnamenti e i valori che i bambini hanno appreso e stanno continuando ad apprendere svolgendo questa esperienza?
Che è bello stare all’aperto, sporcarsi le mani, assaggiare le cipolle, annusare il basilico, piantare e vedere crescere i fagioli, accarezzare i lombrichi. è bello scoprire ed esplorare. Alla Lari lo sapete e siete bravissimi perché da anni fate attività outdoor!
Cosa ti porti a casa dopo questo periodo di collaborazione con la scuola Elisa Lari?
Intanto ho conosciuto una realtà molto bella e persone attive ed entusiaste. Lavorare coi bambini è sempre nuovo. Ogni volta l’inaspettato è dietro l’angolo e c’è sempre qualcosa che vale la pena ricordare e raccontare.
Poi in questo periodo così difficile cosa c’è di più bello del sorriso dei bambini?!
L’inaugurazione dell’Orto di Nino – Foto @Federico Contini per QUAderno
Conversazione sul giardino della scuola e sull’importanza dell’orto
Maestra: vi piace andare fuori, nel parco?
Bambino 1: si! Fuori c’è la natura!
Bambino 2: mi piace il parco perché ci sono gli alberi alti.
Bambino 3: fuori possiamo raccogliere tante cose tipo i sassi, i bastoni… e si trovano i vermi!
Bambino 4: e poi c’è l’orto!
Maestra: e cosa vi piace dell’orto?
Bambino 5: l’orto mi piace perché facciamo nascere tante piantine!
Bambino 6: scopriamo tante cose belle; come nascono le carote, ad esempio!
Bambino 7: e noi dobbiamo innaffiare e avere cura, togliere le lumache e avere pazienza!
Bambino 8: noi aspettiamo che “crescono” le nostre piantine.. serve tempo.
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