Questa è la storia di un bambino, di piccoli grandi gesti, progetti e invenzioni che cambiano il mondo. Ma andiamo con ordine…
Gli alberi narranti
Prima di tutto c’erano certi cittadini-sognatori del Comitato Monte Cisa che si erano messi in testa di far parlare gli alberi! Ed è così che – grazie alla realtà aumentata – Pioppo Gastone, Ivonne Magnolia e una decina di altri frondosi amici del Parco delle Caprette raccontano storie divertenti e curiose dell’area verde, degli animali che la popolano e delle persone che nel tempo l’hanno curata e protetta.
Si tratta dell’installazione permanente “Il parco degli alberi narranti”, nata nell’ambito del progetto “Qua – Quartiere bene comune” e realizzata attraverso l’intervista ai “veterani” del comitato che hanno permesso di rivivere e tradurre in fiaba la nascita del parco del Crostolo, i giorni dell’alluvione, la storia delle asine e degli alberi, il contributo di Paride Allegri e la figura dell’educatrice Maria Olivi a cui il parco è dedicato.
Un giorno un bambino…
Il giorno dell’inaugurazione, era il 2 luglio, una delle prime timide uscite dopo la chiusura, tra i partecipanti c’è un bambino che si dà un gran da fare, fa da guida ai visitatori del parco, spiega come usare la app per andare a caccia delle storie, cioè degli alberi indicati sulla mappa.
“È lì che mi è venuta l’ispirazione!” racconta Manuel, questo il suo nome, un bambino molto sveglio, 10 anni ma esperto del suo “territorio”, in cui è solito fare incursioni anche con i grandi, specie il suo papà, e che con gli alberi ha un’amicizia speciale, infatti da grande vuole fare il falegname.
Dall’idea al progetto
Con la sua fantasia Manuel immagina tra quegli alberi una pista, ma non una pista qualsiasi, “una pista per tutti i bambini e per tutti i mezzi guidabili da bambini, a due o a quattro ruote – bici, monopattino e go-kart”, con tanto di incroci, attraversamenti e naturalmente la segnaletica, proprio come quella che c’è in città.
A casa Manuel trasforma l’idea nel suo “Progetto per bambini“, si arma del necessario e crea una bella mappa, definisce i dettagli, immagina anche che possano partecipare i Vigili urbani, per imparare davvero le regole stradali ed anche per… il rilascio della patente! Sì, perché per Manuel il progetto dev’essere “bellissimo, divertente e… insegnativo”!
“insegnativo” ci fa sorridere e pensare che la fantasia di Manuel abbia coniato un nuovo lemma da sottoporre all’Accademia della Crusca. La parola è in realtà antica e rara e fa in ogni caso guadagnare a Manuel la patente di innovatore a tutto tondo!
L’aiutante di Manuel e il mondo virtuale
C’era poi l’aiutante di Manuel, Giuliano – come secondo impiego papà-tecnologo – che con lo stesso entusiasmo ed immaginazione del suo “principale” è sempre pronto a ricavare da una storia nuove storie e progetti, tra il reale e il virtuale (per vederli tutti, fate un giro qui: manuelvilledesign.it).
Per esempio ha allestito la Monte Cisa Virtual Gallery, un’architettura virtuale che dà la possibilità di esporre l’arte prodotta dagli alunni provenienti dalle scuole del territorio o da creativi in cerca di uno spazio e che consente a tutti di poterne fruire liberamente – in barba al distanziamento fisico.
La creatività è una cosa seria
Grazie Manuel, grazie Giuliano per i progetti insegnativi, per il tempo che dedicate al bene comune, per ricordarci che la creatività e il gioco vanno presi sul serio. Noi, nel nostro piccolo, ci crediamo e proviamo a sostenerne le potenzialità, ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti e tutte, perché insieme si fa la differenza.
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Foto ©Federico Contini