Aurora Prodi ed Elena Fantuzzi sono due studentesse di lingue. Dallo scorso febbraio, fino a giugno 2016, hanno vestito i panni delle insegnanti durante il corso di italiano per stranieri che si è svolto a Villa Sesso. Sei mesi di lezioni in cui sono stati affrontati molti temi: dalla grammatica alla Costituzione Italiana, dal lessico ai modi di fare degli italiani. Tematiche chiave per favorire l’integrazione delle persone nel tessuto cittadino e sociale.
Come delle vere e proprie sarte, Aurora ed Elena hanno cucito su misura la formazione degli stranieri provenienti per la maggior parte dall’Africa e dallo Sri Lanka. Un pregiato vestito su misura, che ha tenuto conto delle esigenze reali degli studenti: sapersi presentare, conoscere l’idea di famiglia in Italia, le festività, capire come muoversi per risolvere questioni burocratiche a loro sensibili.
E le esigenze erano differenti perché la classe stessa era eterogenea, composta sia da persone parzialmente analfabete sia da stranieri che hanno frequentato l’università nel loro paese di origine. Così Elena e Aurora hanno cercato un metodo di insegnamento che potesse essere stimolare tutti gli studenti.
“La diversità di livelli – spiega Elena – ci ha spinte ad adottare le proiezioni di slides in classe, legate soprattutto all’associazione di immagini e parole. È un metodo intuitivo e pratico, che si sposa perfettamente con le tempistiche concentrate del corso. Abbiamo sempre orientato gli insegnamenti a ciò che poteva risultare utile nel quotidiano, perché imparare l’italiano va ben oltre le mura della classe. È fondamentale per l’inserimento nella società.”
“L’integrazione deve essere un processo a catena – continua Aurora – Sicuramente imparare l’italiano è fondamentale per uno straniero, è lo strumento basilare per comunicare ed entrare in contatto con la realtà, ad esempio col mondo del lavoro. Ma è necessario che per integrare si facciano altri passaggi.”
L’auspicio di Angelo Rinaldi – coordinatore del progetto e presidente dell’associazione A.Pro.Po – è che vengano create delle opportunità di occupazione, perché sentirsi utili e parte di un progetto è la base dell’integrazione. Il punto in cui un cittadino straniero, partecipando, vive il senso della comunità.
Testo e Foto di Chiara Ugosetti
Scopri i contenuti del progetto della scuola di italiano per stranieri all’interno dell’Accordo di Cittadinanza di Villa Sesso