Tanto si è parlato di cosa poter fare quest’estate a Reggio Emilia e, come già vi abbiamo raccontato, il bando “Cultura per la città e Restate nei quartieri” ha reso protagonisti cinque parchi della città con iniziative culturali che non sono di certo passate inosservate.
Cloroplasti è il nome del Festival che si è appena concluso nel quartiere di Roncocesi nel parco A. Montanari, già conosciuto da chi questo quartiere lo vive ogni giorno.
Si tratta di un progetto di “Associazione Culturale Cinqueminuti” realizzato grazie alla collaborazione del centro sociale, della parrocchia e di altre associazioni del quartiere.
Perché questo nome? Perché Cloroplasti è stato un festival rigorosamente “in verde”, colore che è diventato il protagonista indiscusso, con mille significati e altrettanti richiami. Verde è il colore dell’energia. Verde è la componente del paesaggio, del benessere delle persone. Verde è il luogo di azioni sociali, culturali e creative. Verde, quindi, come l’unione tra gli abitanti di un quartiere (e perché no, di un’intera città) e un’esperienza artistica all’aria aperta.
Dopo due anteprime, mercoledì 12 e giovedì 13 settembre, il Festival ha preso vita nel weekend. Tre giorni che hanno accolto bambini e anziani, ragazzi e adulti. Un parco solitamente verde che per tre giorni si è riempito di colori, di laboratori ambientali, espressivi, di musica e di danza. Sono state proposte attività ricreative come letture, brunch, bancarelle, tornei di calcetto. Non è mancato nulla, dallo spettacolo per bambini con bolle di sapone alla biciclettata fuori porta per i più sportivi.
C’è chi ha solo assistito e chi ha anche partecipato: l’intento principale, ovvero il voler riunire un intero quartiere in un parco, all’aria aperta, sotto questo sole ancora caldo che settembre ci ha regalato, è riuscito e la risposta è stata più che positiva.
Tradizione e arte si sono incontrate traducendosi in un Festival di quartiere che ha avvicinato ai propri cittadini temi importanti e attuali come la sostenibilità ambientale, economica e sociale, che è corretto non ignorare più.
M. Doina Mareggini