“Giusy, per me un caffè macchiato!”. “Posso prendere la Gazzetta?” “Mi scusi, può alzare un attimo il volume del televisore? Non riesco a sentire l’intervista!” Scene da bar di un lunedì mattina di inizio dicembre. Dialoghi tra avventori ancora assonnati alla ricerca di un caffè per iniziare al meglio la nuova settimana, tra i commenti all’ultima tornata referendaria e alle partite della domenica. Il bar di quartiere di Rosta Nuova è il luogo ideale per trovarsi a parlare di comunità e partecipazione.
Oggi Andrea Pintus mi parla del percorso per la scelta del nome del parco “senza nome”: in apparenza una formalità, in realtà un progetto che fa della partecipazione e della condivisione il proprio tratto distintivo. “Accanto a piazza Neruda, nel cuore del quartiere Rosta Nuova, tra i caseggiati, c’è un piccolo parco – racconta Andrea – a cui noi abitanti siamo molto affezionati. È un parco storico, basti pensare che in passato segnava il confine tra la città in espansione e la campagna. Per questo motivo l’anno scorso abbiamo partecipato a Fotografia Europea con un percorso biografico e collettivo sui luoghi storici del quartiere, tra cui il parco. Per tutti è il parco di Rosta Nuova, ma non è il suo vero nome. Ci si è dimenticati di definirlo!”. Andrea è un giovane papà residente nel quartiere da diversi anni, uno dei principali protagonisti della vita della Rosta grazie al suo impegno nella libera associazione di cittadini “Via Wybicki”. Merito suo, insieme ad altri cittadini, quello di aver messo in luce negli incontri del Laboratorio di Cittadinanza del quartiere le priorità d’intervento: dare un nome al parco era una di queste. “È uno spazio vissuto nel quale è difficile dire cosa è pubblico e cosa è privato; viene frequentato da chiunque, soprattutto bambini che giocano a pallone e dai ragazzi dell’associazione “Giro del Cielo”, però troviamo anche piante o orti dei privati cittadini. Non è un parco qualunque. Per evitare che diventi vittima di incuria e mancata manutenzione si è pensato di dargli una nuova identità, a partire dal nome.”.
Rosta Nuova è sempre stata una comunità tanto impegnata quanto eterogenea; la scelta del nome del parco non poteva non essere condivisa. “La scelta del nome avverrà in tre fasi. Inizialmente chiunque potrà proporre un nome con la motivazione. A inizio febbraio poi verranno pubblicati i nomi presentati e si voteranno tramite degli adesivi da attaccare ad un tabellone. Infine, a fine marzo faremo un grande evento per decretare il vincitore attraverso una discussione. Più che il nome in sé, quello che conta è il percorso per eleggerlo e l’idea che ci sta dietro”. Ormai è già tutto pronto, tempo che arrivino dalla stamperia le schede per le votazioni e si cominceranno a raccogliere i primi spunti. “Il 16 dicembre faremo un albero di Natale di quartiere, dove ognuno potrà portare un addobbo. In questa occasione daremo simbolicamente il via alla raccolta di idee per il nome del parco. Il volantino per partecipare si potrà ritirare in diversi luoghi del quartiere: qui al bar, nelle scuole,in biblioteca, al centro sociale”.
Il bar è un continuo via vai di volti e persone, amici che si riconoscono e si fermano per un saluto. I racconti di Andrea sono pieni di passione e viene voglia di fermarsi a parlare con lui e fare altre domande sul quartiere, ma gli impegni incombono ed è già ora di andare. Rimane il tempo per un’ultimissima curiosità: che cos’è che anima in fondo questo progetto? “Il senso di responsabilità verso ciò che è comune. L’obiettivo è quello di attivare più realtà possibili che vivono il territorio attraverso un percorso consapevole; devo dire che ci stiamo riuscendo. Reggio ha una forte vocazione alla sperimentazione, così come questo quartiere. Noi, come cittadini, ci impegniamo consci di tutti i limiti del caso: si potrebbe dire che noi non miriamo alla perfezione, piuttosto proprio all’imperfezione che, però, sia il frutto del coinvolgimento di tutti”.
Alessandro Melioli
Foto: Federico Contini
Ascolta il podcast della puntata #21 di Rumore Web e scopri i contenuti dell’Accordo di Cittadinanza di Buco del Signore, Pappagnocca e Rosta Nuova.