“Facciamo presto a far la foto perchè ci aspettano per trasmettere le diapositive”. Erminio Fiocchi, presidente del Circolo Arci di Cella, è perentorio nella voce: questa sera c’è un ritrovo per la proiezione di diapositive sulla Prima Guerra Mondiale e c’è gente che aspetta.
Presidente e vice-presidente, Omero Algeri, sono molto orgogliosi del progetto che stanno portando avanti insieme a tanti volontari del paese e raccontano volentieri cosa si è fatto in questi mesi.
L’idea di fondo è quella di curare il bene comune e la propria città –filo conduttore di molti dei progetti nati nei quartieri– cercando di coinvolgere, oltre ai reggiani che già se ne occupano, anche alcuni ragazzi della cooperativa Dimora d’Abramo, associazione che si occupa di sostegno e inclusione sociale per i cittadini stranieri, principalmente richiedenti asilo.
Il circolo Arci ha già svolto in passato attività in collaborazione e cooperazione con cittadini immigrati; forte di quest’esperienza si è reso quindi disponibile anche in questo caso, “lavorando” su due fronti: da una parte la cura del territorio, dall’altra costruendo relazioni con questi ragazzi e offrendo loro nuove opportunità di inserimento sociale.
Ettore mi racconta come si svolge in genere una mattinata di cura del paese: il ritrovo è alle 8.30 al Circolo e dopo un caffè –che, mi confida sorridendo, ai ragazzi non piace tanto– si parte con l’attività; verso le 10.30 si fa un break con pizza e gnocco fritto e, alle 12, in genere ci si saluta. L’elenco dei lavori che sono stati fatti è piuttosto lungo: pulizia di parchi, cimiteri, case protette, vie del paese e scuole. I ragazzi, che hanno tutti tra i 20 e i 30 anni, sono forti e volenterosi e sebbene sia per loro un’attività di volontariato, sono sempre tutti presenti.
I residenti contribuiscono con bibite e qualche stuzzichino, oppure aggiustando la bicicletta di chi lavora; perché è così che si crea una comunità: collaborando con quello che si ha, contribuendo anche con poco e prendendosi cura l’uno dell’altro.
Ottavia Dallaglio
Foto: Federico Contini
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