Via Roma è un luogo molto speciale della nostra città. La firma dell’Accordo di cittadinanza di via Roma rappresenta un passo significativo verso un futuro condiviso tra i suoi abitanti e le istituzioni, con l’obiettivo di portare benefici tangibili a tutta la zona. Questo accordo è particolarmente significativo poiché è il primo che riguarda il centro storico dall’avvento di Quartiere Bene Comune.
Crocevia di persone di culture, età, provenienze diverse, nel corso degli anni, nonostante le sfide che hanno caratterizzato questo quartiere, via Roma è diventata un punto di incontro per una rete di soggetti attivi per il bene comune. Questa rete ha alimentato iniziative di rilievo nel mondo della cultura, della socialità e del commercio e ha mantenuto intatto un senso di comunità, contrassegnando questa strada con una identità unica.
L’impegno dei cittadini si è rinnovato all’interno del Laboratorio di cittadinanza con l’obiettivo di costruire nuove azioni concrete di collaborazione tra i residenti, i commercianti del quartiere e il Comune. Ha permesso di definire progetti che cercheranno di coinvolgere anche l’intera città, come è spesso già capitato in via Roma, e di affrontare, allo stesso tempo, le problematiche che interessano la zona.
Il percorso di confronto all’interno del Laboratorio di cittadinanza, iniziato a marzo 2023 e che ha coinvolto un centinaio di cittadini, è stato aperto e sincero, senza mai nascondere le difficoltà. Molti temi sono emersi durante questo processo, tra cui l’importanza dell’inclusione dei residenti stranieri per valorizzare un quartiere multietnico capace di dialogare e cooperare.
Il laboratorio ha creato una sinergia preziosa con il tavolo di lavoro partecipato dedicato alla riqualificazione infrastrutturale della piazza e della via. Il progetto, presentato ai cittadini in occasione di un incontro pubblico, ha raccolto proposte e preziosi contributi. Mentre iniziano i lavori di riqualificazione dello spazio pubblico, compresi gli interventi nella piazza e nel sottopasso, via Roma e il parco Santa Maria si preparano a diventare ancora più vivi, con una forte enfasi sulla diversità e legalità, sulla valorizzazione dei luoghi e delle reti. Due progetti chiave sono emersi da questo accordo cittadino per dare vita all’area con iniziative ed eventi.
I progetti chiave
Uno dei progetti mira a promuovere un cartellone di appuntamenti incentrati sul commercio e sulle animazioni di strada. Si tratta di una continuazione della tradizione di animazione portata avanti dall’associazione Viaromaviva, con l’obiettivo di aumentare l’attrattività di via Roma.
Il secondo progetto si è concentrato sul parco Santa Maria e il Labart, una struttura all’interno del parco attualmente inutilizzata. L’obiettivo è trasformare questa piccola struttura in un centro sociale e culturale.
Per capire meglio questi progetti e le loro implicazioni per via Roma e il quartiere, abbiamo intervistato i referenti: Annarella Ferretti, titolare di una storica gioielleria presente su via Roma da ben 39 anni, fondatrice dell’associazione Viaromaviva che unisce commercianti e operatori locali; Alessandro Vassallo, designer che si occupa di innovazione tecnologica umanocentrica, coordinatore del progetto di trasformazione del Labart di cui è capofila Via Roma Zero, associazione di cittadini che da una quindicina d’anni promuove qui cultura, arte e relazioni.
Annarella puoi condividere con noi un po’ di storia dell’animazione di via Roma portata avanti dall’associazione Viaromaviva?
“Era il 2001 quando il Comune rifece la pavimentazione della via e così per tre anni, un po’ per questo un po’ per le nevicate, non passava più nessuno. Noi commercianti, insieme all’amministrazione comunale, abbiamo deciso di fare qualcosa per rianimare la via. Il primo passo fu quello di unire le attività, che allora erano tante, oggi sono ridotte a un terzo, presenti nella parte verso la via Emilia. Sì, perché via Roma era divisa in due: dalla chiesa in giù, verso la Gabella, e dalla chiesa in su, verso la via Emilia. La mia azione di volontariato è partita con l’intento di unire via Roma tutta, lavorando con tutti, con i negozi etnici, di qualunque provenienza. è stata un’azione di “cucitura” difficile, ma che ha portato grandi risultati, in termini di collaborazione e inclusione! Eravamo riusciti a fare le luminarie tutti assieme, una cosa che allora, più di 20 anni fa, nessuno faceva! Abbiamo sempre organizzato cinque iniziative l’anno importanti: letture con autori anche importanti, sfilate, mostre, abbiamo portato artisti di strada, addirittura abbiamo organizzato il Carnevale di via Roma, in collaborazione con Castelnovo Sotto”.
In che modo il nuovo cartellone di eventi contribuirà a mantenere viva questa tradizione?
“Continuiamo sulla strada della collaborazione e del dialogo, che non era semplice nemmeno allora, ma adesso ancora di più. Oggi la parte più in difficoltà è quella del tratto che va dalla chiesa in giù, dove le attività storiche hanno chiuso e la maggioranza dei negozi è a conduzione straniera di provenienze le più diverse.
La nostra idea è sempre quella di creare un senso di vitalità e un’atmosfera di festa con animazioni e iniziative che rendano via Roma un luogo attraente per i visitatori. Questi eventi serviranno anche a promuovere il commercio locale e a sostenere la crescita economica del nostro quartiere.
È con questo spirito che stiamo programmando per San Prospero due giorni di attività, il 24 e il 25 novembre, in collaborazione con esercizi commerciali, artigiani e CNA, il Liceo Chierici, associazioni sportive e altri partner. Ci saranno, tra le altre cose, una degustazione di vini con sommelier, attività sportive come l’arrampicata, musica e molto altro, un palinsesto di attività distribuite su tutta via Roma ed anche sulla via Emilia fino a San Pietro.”
Si inserisce Alessandro che annuncia l’intenzione di organizzare delle attività in concomitanza al parco Santa Maria, con la speranza che le condizioni meteorologiche lo permettano. Annarella lo sprona scherzosamente: “Ricordati che la Festa di San Prospero è l’unico evento per cui la gente esce con l’ombrello!”
Quali sono le aspettative per il futuro di via Roma con l’attuazione di questi progetti?
“Il progetto di animazione è sicuramente positivo, credo nella forza della collaborazione, ma mentre qualche anno fa sarei stata, non solo entusiasta, ma anche sicura dei risultati, oggi – riflette preoccupata Annarella – la situazione è più complessa e incerta, il centro storico soffre per vari motivi, ci sono fattori economici, c’è il tema del degrado e della sicurezza, che non va sottovalutato. La nostra città è bellissima e merita di essere vissuta sempre, di giorno e di notte. Noi diamo il nostro contributo, ma – ammette con franchezza – per certi problemi servirebbe una seria analisi e interventi più strutturali da parte dell’amministrazione”.
Dal tuo punto di vista, Alessandro, che cambiamento volete generare?
“È vero quello che dice Annarella, via Roma ha visto una situazione di crisi e poi di degrado che ha spento il flusso di persone che la frequentano in modo abituale, per concentrarsi in occasione di eventi. Tuttavia, con lo spirito che ha mosso Via Roma Zero a organizzare il Circuito Off di Fotografia Europea, cioè con la volontà di costruire dal basso, con una partecipazione estesa di residenti e commercianti, si è voluto prendere in mano il progetto del Labart-Casa di quartiere per ricostruire un vissuto trasversale a tutti i cittadini, in cui tutti possano riconoscersi e prendere parte, con iniziative di miglioramento che crediamo possano incidere sulla quotidianità”.
Qual è l’obiettivo principale del progetto di trasformazione del Labart?
“L’obiettivo condiviso nel Laboratorio di cittadinanza è quello di convertire questa piccola struttura, che era inizialmente destinata ai ragazzi del liceo artistico e poi caduta in disuso, in un centro sociale e culturale, un punto di incontro e di svago per i residenti, una vera e propria Casa di quartiere. Nella zona sono assenti spazi di aggregazione, il parco Santa Maria è poco conosciuto e frequentato – a volte malfrequentato. L’obiettivo è renderlo più vitale durante tutto l’anno attraverso iniziative culturali, educative e sociali, nuove opportunità per la comunità”.
Quali sfide pensate di affrontare nel corso di questo progetto ambizioso?
“La sfida più grande è data dalle caratteristiche dello spazio, una piccola parte chiusa, di soli 20 mq, con una sorta di piazza esterna annessa, e intorno l’area verde. Immaginiamo tante attività “piccole”, dentro il Labart, in autunno-inverno, per i residenti, si va dal corso di inglese alla ginnastica alla lettura collettiva. Mentre in primavera-estate si potranno realizzare progetti con un respiro più ampio, che occupano l’intero parco e che sono di richiamo per la città. È in progetto anche di aprire un piccolo bar, in cui gli anziani possano prendere un caffè e giocare a carte, si possa leggere un giornale o un libro, mentre i figli giocano nel parco, o prendere un aperitivo tra amici, nella natura.
Una volta superati i necessari passaggi tecnici, il primo anno sarà di sperimentazione e di definizione del progetto strada facendo, l’idea è partire con piccole cose che servano da volano per ingaggiare la comunità, farla sentire parte integrante del progetto e del suo sviluppo. La tappa successiva sarà quella di una estensione del progetto e delle attività fino in via Roma, quando i lavori di riqualificazione della piazza del Popol Giost, anche quelli oggetto di co-progettazione su un terzo tavolo di lavoro, saranno finiti. È proprio il Laboratorio di cittadinanza che ha individuato un asse che va dal parco alla piazza, i due luoghi di relazione e socialità, che unisca il popolo di via Roma.
L’evento Bfest, realizzato a settembre, è stato un banco di prova importante, ha comportato un grande sforzo organizzativo, volevamo valorizzare l’idea di biodiversità nel parco, non solo riferita agli animali e all’ambiente, ma agli esseri umani. Abbiamo voluto unire in armonia tutti i mondi possibili. Cosa ha significato questo in concreto? Ad esempio, tutto il cibo è stato prodotto dai ristoranti etnici di via Roma e dintorni. Vogliamo promuovere un circolo virtuoso con le attività commerciali del quartiere, tutte le attività che realizzeremo faranno emergere le risorse del quartiere. L’idea è che è la comunità stessa che si autoalimenta, così creiamo rete e generiamo relazioni di qualità e cambiamento positivo capace di incidere nel quotidiano”.
Vi invitiamo, dunque, a non perdere l’opportunità di lasciarvi ispirare dalla ricchezza umana e culturale che caratterizza il quartiere: vi aspettiamo numerosi il 24 e 25 Novembre per la Festa di San Prospero in via Roma e dintorni per scoprire il volto più autentico e vivace del quartiere. Non mancate!
E rimanete connessi per scoprire come questi progetti contribuiranno a ridefinire il volto di via Roma e del suo quartiere, promuovendo l’inclusione e la collaborazione tra le diverse comunità e generazioni, lo stare insieme in armonia nei progetti comuni.
Foto di Via Roma Zero e Viaromaviva
>Leggi anche:
Un laboratorio di quartiere per via Roma e piazza del Popol Giost