A Reggio Emilia la cultura è supercollaborativa!

Avanti tutta verso un "Accordo di comunità culturale collaborativa"

Si intitola ‘Supercultura, una comunità culturale e collaborativa‘ il progetto promosso dal Laboratorio Aperto di Reggio Emilia in collaborazione con Comune di Reggio Emilia e Regione Emilia-Romagna, che prevede il consolidamento di una comunità delle associazioni culturali reggiane, che condivida risorse e idee per sviluppare progetti culturali, rivolti in particolare a giovani e fasce fragili, in grado di generare impatto sociale e civico a Reggio Emilia.

Il progetto collaborativo e di co-progettazione nasce ed è conseguenza del percorso iniziato nel 2022 nell’ambito dei servizi di accompagnamento per le organizzazioni culturali no profit del Laboratorio Aperto di Reggio Emilia, attraverso attività di capacity building e di confronto con professionisti e altre imprese e istituzioni culturali cittadine, in collaborazione con Fondazione Palazzo Magnani e con gli esperti di Avanzi sostenibilità per azioni, sui temi della progettazione culturale, impatto sociale e territorio.

La seconda stagione di Supercultura, tra i vincitori del Bando Partecipazione 2022, promosso annualmente dalla Regione Emilia-Romagna, ha l’obiettivo di consolidare gli apprendimenti della prima fase e contribuire alla costruzione di una policy cittadina di innovazione culturale, con la sottoscrizione di un Accordo di comunità culturale collaborativa a dimensione urbana.

Di cosa si tratta? Di un vero e proprio patto tra persone e organizzazioni che, attraverso un percorso di co-design basato sui principi dell’economia collaborativa, condividono spazi, attrezzature, competenze, ma anche informazioni e idee progettuali in un’ottica di community economy.

I risultati attesi dal percorso partecipativo, che si concluderà a settembre, riguardano innanzitutto la capacità di questa ‘comunità di pratica’ di sviluppare progetti che possano trovare spazio e sostegno nelle prossime programmazioni di iniziative culturali promosse dal Comune di Reggio Emilia, un cartellone di eventi condiviso con la città.

La co-progettazione e la realizzazione di progetti e obiettivi comuni sarà favorita dalla nascita di una piattaforma digitale, altro esito atteso, strumento di sharing, finalizzato a potenziare il dialogo, il confronto e lo scambio tra le organizzazioni culturali non profit e, in un secondo tempo, tra le stesse e l’amministrazione comunale, le istituzioni culturali cittadine, altri portatori di interesse e i cittadini.

I protagonisti del processo partecipativo, insieme al Laboratorio Aperto e al Comune, sono la fondazione Palazzo Magnani, Acer Reggio Emilia (promotrice in città di Estate Popolare) e 14 associazioni culturali, organizzazioni e gruppi informali attivi sul territorio di Reggio Emilia nella promozione della cultura come strumento di inclusione, partecipazione, conoscenza e cambiamento: Aps Improjunior, Arci Reggio Emilia, Associazione culturale 5T, Dinamica Aps, Centro Teatrale MaMiMò, Cinqueminuti Associazione culturale, Circolo Arci Picnic, Compagnia Circolabile, Compagnia Teatro del Cigno, Filarmonica Città del Tricolore, Galline Volanti Aps, Natiscalzi DT, Neon Aps, Teatro dell’Orsa.

Niente di quanto appreso sin qui né la visione sul futuro sarebbe possibile senza la partecipazione e l’impegno di queste organizzazioni culturali che hanno appreso, lavorando con il Laboratorio Aperto, metodi e strumenti per misurare gli impatti generati dalle loro attività sul territorio.

Qual è il valore di questa nuova visione della cultura così strettamente legata alla partecipazione e ai metodi collaborativi? Lo abbiamo chiesto a Valentina Ammaturo, project manager del Laboratorio Aperto di Reggio Emilia.

Valentina quali sono i valori alla base di questo progetto per la città? 

Identità, fiducia e condivisione sono le parole che guidano noi del Lab e i protagonisti di questo progetto. Identità perché vogliamo potenziare il senso di appartenenza a una comunità vera e propria, fatta di organizzazioni e di persone che si riconoscono in una comune visione ‘del mondo’ che orienta le loro azioni e legate tra di loro da fiducia.

La fiducia è infatti il punto di partenza, la base essenziale per la creazione di una comunità, avere fiducia favorisce lo scambio, che è l’essenza del fare rete. E fare rete significa proprio condividere: attraverso la condivisione è possibile far conoscere nuovi punti di vista, soluzioni, strategie, risorse, con le quali migliorare la capacità di progettare e innovare le pratiche culturali, artistiche, educative, di welfare, favorendo la partecipazione dei cittadini.

Qual è invece l’importanza di Supercultura per il Laboratorio aperto?

Il progetto Supercultura è per il Laboratorio Aperto al tempo stesso una conferma e una nuova sfida: conferma che lo scopo del Lab è, da una parte, offrire opportunità di sperimentazione a cittadini, gruppi informali e organizzazioni del territorio per innovare l’offerta di progettualità a impatto sociale a Reggio Emilia e, dall’altra, agire da infrastruttura del sistema territoriale dell’innovazione e sostenere l’innovazione delle politiche pubbliche.

Applicare in ambito culturale le metodologie e gli approcci tipici dell’innovazione sociale è una nuova sfida, coerente con la visione dei Chiostri di San Pietro come centro culturale internazionale e hub di innovazione sociale, che trova nella partecipazione e collaborazione dei cittadini una sua caratteristica distintiva.

Come si svolge il percorso partecipativo di Supercultura?

Siamo partiti a marzo con la progettazione del percorso stesso, a cura del Laboratorio Aperto, del Comune di Reggio Emilia e dei ‘facilitatori’ – un gruppo di rappresentanti delle organizzazioni culturali – per definire struttura, contenuti e tempistiche del processo partecipativo.

A maggio si entra nel vivo del co-design, cinque incontri tematici per formulare proposte e definire progettualità e impegni dei soggetti partner, nonché condividere le modalità di funzionamento del sistema di comunità culturale e di programmazione basati sui principi dell’economia collaborativa.

In parallelo, sempre a maggio, attraverso interviste ai partecipanti a cura di Unimore e attraverso la facilitazione della community Digital Freaks, sviluppiamo il co-design della piattaforma digitale in ambiente Hamlet, quale strumento che può accompagnare, supportare e rilanciare non solo le relazioni tra i partecipanti, ma anche la progettazione culturale collaborativa.

Quindi a giugno ci sarà la fase di apertura al territorio, due incontri pubblici ai quali sono invitati a partecipare tutti i soggetti esterni, per condividere informazioni, bisogni e visioni sulla cultura con impatto sociale a Reggio Emilia.

Approfitto per lanciare da qui la chiamata alla città: persone, organizzazioni culturali no profit, gruppi informali potenzialmente interessati a sottoscrivere l’Accordo di comunità culturale collaborativa, siete tutti invitati al Laboratorio aperto, segnatevi le date:

 22 giugno e 14 settembre, ore 18.30, in via Emilia San Pietro 44/C.

Vi aspettiamo!

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