Insieme fare: costruendo il futuro di Reggio

Quattro giorni di coinvolgimento e innovazione con il Comune di Reggio, super ospiti e le comunità dei quartieri

    insieme:fare

    Quattro giorni dedicati alla partecipazione e all’innovazione sociale urbana: è il programma di Insieme:fare, che dal 21 al 24 marzo racconta – attraverso incontri, presentazioni, animazioni nei centri sociali e passeggiate sui sentieri urbani- le esperienze promosse dal Comune di Reggio in collaborazione con numerosi altri soggetti del territorio, nell’ambito del progetto Quartiere bene comune, per condividere spunti e riflessioni per le politiche future.

    Denso il calendario degli appuntamenti, promossi nei diversi luoghi che in questi anni sono stati il fulcro delle sperimentazioni e dei progetti collaborativi promossi dal Comune, come il Laboratorio aperto dei Chiostri di San Pietro, dove nel pomeriggio di venerdì 22 marzo è in programma la presentazione del libro “Quartiere bene comune. Diario di un viaggio nella città collaborativa” con la saggista e filosofa, fondatrice della scuola di filosofia Tlon, Maura Gancitano. Prima della presentazione, sempre ai Chiostri, è in programma un incontro su ricerca e innovazione per la città a partire dal progetto “City science office”, con i professori Giovanna Galli e Christian Iaione. Non mancherà uno spazio dedicato al tema della prossimità in rapporto al digitale, con un approfondimento sulla piattaforma sperimentale Hamlet, previsto nella stessa giornata di venerdì presso la sede reggiana di Unimore, al quale prenderanno parte l’ingegnere e teorico italiano del design Ezio Manzini e Dimitri Tartari della Regione Emilia-Romagna.

    Sabato 23 marzo Villa Levi ospita invece un focus incentrato sui progetti di uso temporaneo degli spazi urbani come beni comuni, mentre al pomeriggio – al Centro sociale Catomes Tot – ci sarà un incontro dedicato al ruolo dei centri sociali come Case di quartiere nella costruzione di comunità e città solidali. All’iniziativa prenderà parte, tra gli altri, Erika Capasso, delegata alla riforma dei quartieri, Immaginazione civica, Case di quartiere del Comune di Bologna. Per tutta la giornata di sabato, inoltre, è previsto un open day delle Case di quartiere di Reggio Emilia, per farne conoscere le attività e incontrare le persone che al loro interno promuovono attività e iniziative. Sempre il centro sociale Catomes Tot ospiterà, nel pomeriggio di giovedì 21 marzo, un incontro dedicato agli strumenti per la collaborazione e alle Consulte d’ambito, riservato ai rappresentanti delle stesse nove consulte d’ambito cittadine, promosso in collaborazione con Consulte d’ambito, Fondazione E35 nell’ambito del progetto Euarenas.

    Infine, il programma si chiuderà domenica 24 con una camminata urbana collettiva che toccherà sei percorsi della rete del progetto “Reggio Emilia città dei sentieri”.

    La quattro giorni di “Insieme:fare” sarà anche l’occasione per approfondire gli aggiornamenti al Regolamento sulla democrazia e la giustizia urbana e climatica a Reggio Emilia, che vengono presentati questo pomeriggio in Consiglio comunale per la loro approvazione.

    IL LIBRO SU QUARTIERE BENE COMUNE E L’INCONTRO CON MAURA GANCITANO – Alle ore 17 di venerdì 22 marzo, al Laboratorio Aperto dei Chiostri di San Pietro, è in programma la presentazione del libro “Quartiere bene comune. Diario di viaggio nella città collaborativa”, edito dal Comune di Reggio Emilia, con l’assessore Lanfranco de Franco Maura Gancitano, saggista, filosofa e opinionista, co-fondatrice di Tlon, scuola di filosofia.

    L’appuntamento sarà l’occasione per raccontare la storia delle politiche sviluppate nel progetto “Quartiere bene comune”, attraverso le testimonianze di alcuni dei suoi numerosi protagonisti e le esperienze più significative, co-progettate dai cittadini in collaborazione con l’Amministrazione comunale grazie al coordinamento degli Architetti di quartieri, nell’ambito dei Laboratori di cittadinanza, al fine di promuovere servizi di prossimità, inclusione e innovazione sociale per migliorare la qualità della vita nei quartieri. Tra quelli citati, i progetti che hanno permesso di animare il parco di Villa Levi, il parco del Mauriziano e Palazzo Vecchio, la casina e il Giardino di Gabrina; la ludoteca di quartiere a Marmirolo; il progetto REgeneration a Santa Croce; il mercato di quartiere in collaborazione con il centro sociale a Canali; il progetto “Reggio Emilia Città dei sentieri”.

    CAMMINATE SUI SENTIERI URBANI – Domenica 24 marzo è in programma una Camminata urbana collaborativa alla scoperta dei sentieri della città: un flash mob dedicato alla mobilità sostenibile e alla partecipazione che vedrà, dalle ore 10.30 in contemporanea, la partenza di sei gruppi lungo altrettanti percorsi realizzati dai cittadini nell’ambito del progetto ‘Reggio Emilia città dei sentieri’.

    I tracciati interessati sono: il sentiero CAI 610A – Anello di Roncocesi (6,8 chilometri, con partenza dal parco Amarenzio Montanari, via Rolando Iotti 2 a Roncocesi); sentiero CAI 620G – Anello Alex Langer (5 chilometri, con partenza dal parco Il Diamante, in via Danimarca al quartiere Orologio); sentiero CAI 646D – via Delle Ville: anello Vasca Corbelli – Reggia di Rivalta (7 chilometri, con partenza dalla casetta in legno del parco delle Ginestre, in via Conforti a Rivalta); Sentiero CAI 646G/S – Anello della Canalina (6 chilometri, con partenza dal parco di Villa Magawly, in via Ruzante 37 alla Canalina); sentiero 616A/Z – Anello dei bambini del Mauriziano (2 chilometri, con partenza dalla Fattoria di animazione ambientale del Mauriziano, in via Scaruffi 7 a San Maurizio) in collaborazione con Asineria Asini di Reggio Emilia; sentiero 646Q/Z – Anello di Santa Croce (4,6 chilometri, con partenza dal Tecnopolo/Reggiane Parco Innovazione, piazzale Europa 1 a Santa Croce).

    L’iniziativa è realizzata in collaborazione con le Consulte di Ambito e il Cai Sezione Reggio Emilia.

    APPROFONDIMENTI SULLE ESPERIENZE DI HAMLET E CITY SCIENCE OFFICE – La giornata di venerdì 22 marzo vedrà due momenti dedicati al rapporto tra prossimità e digitale, e alla ricerca e innovazione per la città.

    Si parte al mattino, alle 9.30 nell’aula 7D 2.8. della sede reggiana di Unimore (via Allegri 9), con una riflessione sulle dinamiche collaborative in rete, e in particolare sul progetto Hamlet, la piattaforma collaborativa digitale realizzata da Unimore in collaborazione con la società Open Box, sul quale dal 2023 è stata avviata una sperimentazione in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia e il soggetto gestore del Laboratorio aperto dei Chiostri di San Pietro.

    Dopo i saluti istituzionali, il programma prevede una serie di focus di approfondimento: la dirigente della Struttura di Policy politiche di partecipazione del Comune di Reggio Emilia Nicoletta Levi interverrà su “La collaborazione come approccio alle politiche dei territori”; Valentina Ammaturo, responsabile progetti del Laboratorio aperto, presenterà poi le esperienze di rete e di alfabetizzazione digitale sviluppate presso lo stesso Laboratorio, Ezio Manzini, professore onorario Politecnico di Milano, presidente di Desis Network: rete internazionale sul il design e innovazione sociale per la sostenibilità, parlerà di “Piattaforme per ecosistemi collaborativi”, per finire con il fondatore di Open Box Giuseppe Leoni, che presenterà la piattaforma Hamlet. A seguire è in programma una tavola rotonda di confronto con l’assessore alla Partecipazione Lanfranco de FrancoEzio Manzini, ingegnere, architetto e teorico italiano del design, e Dimitri Tartari, coordinatore dell’Agenda digitale e Smart City & Coomunities della Regione Emilia-Romagna. Modera Damiano Razzoli, docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

    L’iniziativa è promossa dal Comune di Reggio in collaborazione con Università di Modena e Reggio Emilia, Laboratorio aperto e Open Box.

    Al pomeriggio, dalle 14.30 al Laboratorio aperto dei Chiostri di San Pietro, si parla di ricerca e innovazione per la città, con la presentazione delle attività di ricerca del City science office (Cso) di Reggio Emilia, il progetto, nato nel 2021 dalla collaborazione tra Comune, Laboratorio aperto e Luiss -Libera Università internazionale degli studi sociali Guido Carli. Dopo la presentazione delle attività a cura del coordinatore del City science office Francesco Berni, è previsto un approfondimento con l’assessore Lanfranco de Franco, la direttrice del Dipartimento di Comunicazione ed economia di Unimore Giovanna Galli, e Christian Iaione, docente di Diritto e politiche urbane dell’università Luiss Guido Carli.

    L’iniziativa è promossa in collaborazione con Laboratorio aperto di Reggio Emilia, City Science Office Reggio Emilia, Luiss Guido Carli: è previsto il riconoscimento di n. 1 CFP dall’Ordine Architetti di Reggio Emilia.

    NUOVI USI TEMPORANEI PER GLI SPAZI URBANI – Sabato 23 marzo, dalle 10 alle 12, nel parco di Villa Levi (via fratelli Rosselli 107) si parlerà dei progetti di usi temporanei degli spazi urbani come beni comuni, approfondendo le esperienze sviluppate in questi anni nel parco di Villa Levi, nel complesso del parco del Mauriziano e di Palazzo Vecchio e al Giardino di Gabrina. All’incontro – che in caso di maltempo si sposterà al centro sociale Coviolo in festa (via fratelli Rosselli 72/2) – partecipano l’assessore Lanfranco de Franco, il professore ordinario di Design della Scuola del design del Politecnico di Milano Stefano Maffei, l’architetto Francesco Bombardi, e Elena Farnè, coordinatrice dei laboratori di coprogettazione per gli usi temporanei.

    Per l’incontro, promosso in collaborazione con il Comitato cittadino Coviolo in festa, è previsto il riconoscimento di un credito Cfp dall’Ordine degli Architetti di Reggio Emilia.

    OPEN DAY DELLE CASE DI QUARTIERE – Non mancherà un momento dedicato alle Case di quartiere e al tema della prossimità. Nel pomeriggio di sabato 23 marzo, dalle 15.30 alle 18, al centro sociale Catomes tot di via Panciroli, è in programma l’incontro “La prossimità come unità di misura sociale” in cui l’esperienza di Reggio Emilia, presentata dall’assessore Lanfranco de Franco, si confronterà con il progetto di Case di quartiere sviluppato dal Comune di Bologna, per cui sarà presente la consigliera Erika Capasso, delegata alla riforma dei quartieri, Immaginazione civica, Case di quartiere. L’appuntamento – che sarà introdotto e coordinato da Graziana Bonvicini, coordinatrice degli Architetti di quartiere – vede anche la partecipazione di Antonietta Serri, presidente del Consorzio Quarantacinque, e Andrea Baldazzini, ricercatore Aiccon Research center.

    Per tutta la giornata le 21 Case di quartiere della città saranno protagoniste, dalle 10 alle 21, di un open day grazie al quale scoprire le loro attività e incontrare le persone che animano questi luoghi tutto l’anno. Il programma nel dettaglio è disponibile sul sito eventi.comune.re.it

    LE CONSULTE D’AMBITO – Nel pomeriggio di giovedì 21 marzo, dalle 18 alle 20, il centro sociale Catomes Tot ospiterà l’iniziativa “Strumenti per la collaborazione: le Consulte d’ambito”, workshop di valutazione dell’esperienza degli organismi di partecipazione nell’ambito del progetto europeo EUarenas. Sarà un incontro a più voci, cui prenderanno parte l’assessore alla Partecipazione Lanfranco de FrancoRoberta Pavarini ed Elisa Barbanti del progetto Consulte; Giulia Bassi di Fondazione E-35; Davide Testa del City science office Reggio Emilia; Giovanni Pagano di Eutropian; Sofia Eliodori dell’Università Luiss Guido Carli e Maxine Salmon Cottreau del Crn Comparative Research Network.

    QUALCHE NUMERO – Dalla data di avvio del progetto di politiche partecipative “Quartiere bene comune” nel 2015, si è assistito a un progressivo consolidamento degli accordi di collaborazione con i cittadini, finalizzati a raggiungere, insieme alle comunità, obiettivi molto precisi.

    Cruciale è stata nel 2020, a seguito della pandemia, l’indagine “ReggioEmilia, come va?, un questionario online per capire come i cittadini stavano affrontando l’emergenza e raccogliere stimoli e considerazioni da cui ripartire. Al questionario hanno risposto 5.071 cittadini, dalle cui indicazioni – unite ai risultati di 37 focus group con cittadini, stakeholders, associazioni ed enti del terso settore – si è ripartiti per pianificare la nuova stagione di Quartiere bene comune secondo due traiettorie specifiche: la giustizia sociale e la giustizia climatica.

    Nel filone della ‘giustizia sociale’, il lavoro si è sviluppato su due direttrici: da una parte la costruzione e rinforzo di reti sociali fra i soggetti di un quartiere, per costruire legami in grado di trasformarsi in progetti collaborativi, dall’altra la ridefinizione del ruolo dei centri sociali. Nel primo caso sono stati organizzati 23 incontri di co-progettazione a cui hanno partecipato oltre 400 persone (oltre la metà costituita da enti e organizzazioni, prevalentemente del terzo settore): da qui sono scaturiti 63 nuovi progetti da realizzare nei diversi quartieri della città, in collaborazione con 214 soggetti che hanno sottoscritto i 9 accordi di cittadinanza di durata pluriennale.

    Per quanto riguarda la ridefinizione dei centri sociali, si è proceduto all’attivazione di un percorso – non ancora concluso – di trasformazione di quest’ultimi in Case di quartiere, cioè in hub di comunità, spazi di animazione e socialità dove progettare e realizzare attività e servizi e ascoltare i bisogni del territorio, frutto della collaborazione con altri soggetti associativi e a beneficio della collettività del proprio quartiere di riferimento. Ad oggi sono 21 le Case di quartiere attivate, con 186 proposte progettuali presentate e 107 nuove attività avviate. Al momento è in corso la sperimentazione per l’attuazione della figura del manager di quartiere.

    Altro ambito affrontato nell’ambito del filone ‘giustizia sociale’ è stato quello del welfare culturale, con l’organizzazione di due progetti. Il primo, Supercultura, ha visto l’organizzazione di un percorso di progettazione culturale con impatto sociale per le 14 associazioni partecipanti – in collaborazione con Comune di Reggio Emilia, Acer, Fondazione Palazzo Magnani, Dipartimento di comunicazione ed economia di Unimore, Openbox e Laboratorio aperto Reggio Emilia – e ha portato alla firma di un Accordo di comunità culturale collaborativa.

    Il secondo progetto, promosso in collaborazione con Ater balletto, è stato “Danza e inclusione”, un percorso di dialogo intergenerazionale attraverso la danza che ha visto la realizzazione di due iniziative: “Dal liscio al rave” nel 2022 e “Revival rapsody” nel 2023.

    Nel filone di lavoro della ‘giustizia climatica’, invece, si è lavorato in due direzioni: quella della mobilità dolce e quella della rigenerazione di spazi pubblici, parchi e/o edifici. Nel primo caso è stato sviluppato il progetto “Reggio Emilia città dei sentieri” che – grazie alla collaborazione con cittadini, Cai Sezione di Reggio Emilia e Consorzio di bonifica Emilia centrale – ha permesso di attrezzare ben 34 sentieri urbani (alcuni dei quali già inaugurati, altri che verranno inaugurati nei prossimi mesi) per un totale di circa 130 chilometri.

    Sul fronte della rigenerazione per la qualità dello spazio pubblico si è lavorato su cinque luoghi della città di particolare interesse storico, culturale e ambientale, accomunati da un’unica esigenza: essere recuperati per essere ri-aperti al pubblico e alle attività sociali. Si tratta del parco di Villa Levi, del giardino della Reggia di Rivalta, del parco del Mauriziano e di Palazzo Vecchio, dell’orto di Gabrina, del parco del Legno. Dal 2021 al 2023, al fine di pensare al riuso di questi beni, sono stati promossi 54 incontri di coprogettazione con 684 cittadini partecipanti e 65 firmatari degli accordi. Questo ha portato all’organizzazione di oltre 445 iniziative con oltre 56.000 cittadini partecipanti.

    Progetto cardine del mandato è stato quello di istituzione delle Consulte d’ambito, nuovi organismi di partecipazione dedicati alla co-progettazione di politiche pubbliche per costruire maggior prossimità e intercettare meglio bisogni e problemi delle diverse zone della città. Sono in tutto 9 le Consulte istituite, composte da 120 membri eletti (età media 48 anni, con 11 componenti under 25). Dalla loro istituzione, in un anno di lavoro, sono stati organizzati 196 incontri sul territorio che hanno coinvolto complessivamente circa 4.000 persone.

    Infine, da novembre 2021, è stato avviato il City science office, progetto dedicato a ridurre il divario tra ricerca e politiche pubbliche, nato dalla collaborazione tra Comune di Reggio Emilia, Laboratorio aperto – Chiostri di San Pietro e Università Luiss Guido Carli. L’unità si compone di dottorandi e collaboratori di ricerca per sviluppare: innovazione sociale e amministrativa, innovazione digitale (Citizen Science), transizione eco-ambientale, welfare e servizi di prossimità.

    Pubblicato il

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    3 × 5 =

    Go to top